Il Comune di Sassari interviene in modo attivo e concreto per contrastare la violenza sulle donne. Lo fa con in particolare con il progetto Centro “Aurora”, progetto che nasce nel 2000 con la prima Giunta del Sindaco Prof. Nanni Campus e all’epoca avevo l’incarico di Assessore ai Servizi Sociali.
Oggi è diventato un punto di riferimento nel territorio, per Sassari e Provincia.
Il Progetto Aurora è luogo di accoglienza. Aiuta le donne a prendere consapevolezza, supportandole nel percorso di uscita dalla violenza e per l’affermazione di libertà da ogni condizionamento negativo. E’ luogo di transito verso l’autonomia e la crescita personale.
Si rivolge alle donne e ai loro figli che hanno subito maltrattamenti nelle sue varie forme, alcune più visibili come quelle fisiche, altre più subdole come ad esempio umiliazioni e critiche continue, controllo costante anche di tipo economico, isolamento dal contesto sociale, comportamenti persecutori continuativi.
Il Centro si articola nelle seguenti funzioni:
- svolge un ruolo di supporto alle vittime, attraverso il Centro Anti-violenza attraverso la consulenza psicologica e sociale;
- mette a disposizione la Casa di accoglienza “Aurora”, struttura che ospita temporaneamente donne con o senza figli minori in situazioni di necessità legate a violenza fisica, sessuale o psicologica garantendo segretezza e anonimato in un ambiente sicuro e solidale.
Non è superfluo evidenziare come la presa in carico delle donne vittime presenti una gestione complessa e irta di difficoltà. Accade anche che in situazione con alto livello di pericolo alcune donne siano restie o si rifiutino di andare in casa rifugio perché gli episodi reiterati di violenza si alternano in modo ciclico a periodi all’apparenza “tranquilli” in quanto seguite da “pentimenti” o scuse del partner, e la vittima tende a sminuire o a giustificare l’aggressore. Oppure perché vivono come seconda violenza lo sradicamento dalla propria abitazione e dal proprio contesto di vita.
Spesso la consulenza psicologica con le nuove utenti si protrae nel tempo (oltre la media di 3/4 colloqui normalmente previsti). Prendere consapevolezza della violenza subita comporta un lungo percorso doloroso e nella maggior parte dei casi richiede un costante lavoro di rete in sinergia con i diversi operatori che a vario titolo sono coinvolti nella gestione del caso.
In genere il sostegno psicologico prosegue durante l’iter giudiziale a seguito delle denunce presentate e/o della richiesta di separazione legale.
Gli ultimi dati al 2023 registrano 124 segnalazioni, trattasi di cifra leggermente superiore rispetto al 2022 che ha registrato 118 segnalazioni. Al 2021 le segnalazioni sono state 115. Nel corso del 2023 hanno avuto rifugio nella Casa Aurora 22 donne e 11 minori. I nuclei di provenienza riguardano in prevalenza cittadine italiane della Provincia di Sassari, esattamente 56, è stata fornita assistenza e consulenza anche su richieste provenienti dai comuni del circondario, ma non solo, in alcuni casi anche di comuni fuori dall’isola per un coinvolgimento totale di 32 comuni.
Nella maggioranza dei casi trattasi violenza di tipo intrafamiliare per 91 casi, 15 quelli extrafamiliare, la violenza prevalente è di tipo psicologico con un totale di 68 casi , segue quella di violenza fisica con un totale di 63 casi, quella economica 12 casi e quella sessuale per 7 casi. In prevalenza si tratta di violenze consumate dal coniuge dentro la relazione familiare o dall’ex partner, e numerosi sono stati anche i servizi di consulenza telefonica per un totale di 64 casi.
Sono stati attuati 64 interventi di ascolto telefonico, 38 di consulenza individuale, 22 di ingresso in rifugio, 11 di consulenza indiretta telefonica, 2 di consulenza indiretta.
Fondamentale il ruolo di rete dei servizi sociali territoriali per l’azione di collegamento propedeutico al supporto e all’assistenza.
Il numero di giorni di permanenza presso la Casa Rifugio è variabile e può oscillare per mesi. Le donne allontanate dal proprio contesto di vita a causa della violenza intrafamiliare e che hanno trovato accoglienza presso la casa rifugio ad indirizzo protetto nella maggior parte dei casi sono state accompagnate dai propri figli minori.
L’accoglienza e l’ospitalità determina nella maggioranza dei casi l’attivazione di un percorso personalizzato di uscita dalla violenza che le operatrici della casa hanno progettato in accordo con le donne accolte.
Merita evidenziare inoltre la professionalità delle operatrici che operano nel Progetto Aurora, specializzate sul tema della violenza e della accoglienza delle donne. Per agevolare la gestione operativa del servizio il Centro è anche dotato di un software che consente di rendere più immediate l’ acquisizione di notizie e informazioni e l’elaborazione dei dati statistici.
Le risorse per la gestione del progetto provengono da fondi statali e regionali per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità e nel 2023, come per il 2022, il Comune ha ricevuto per tramite della Regione Sardegna DGR n. 19/33 del 21.05.2021) la complessiva somma di euro 265.000,00.
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C’ è un altro importante versante specifico su cui il Comune di Sassari interviene a tutela delle donne che hanno subito violenza o maltrattamenti, ed è quello economico.
Sul punto occorre evidenziare come la donna vittima di violenza domestica – che si trova in condizione di povertà materiale -può superare la condizione di dipendenza economica correlata al sopruso, solo se viene messa nella condizione di accedere ai beni essenziali e di partecipare dignitosamente alla vita sociale. A questo fine esiste una misura regionale denominata “ reddito di libertà” finalizzata alla (ri)acquisizione della autonomia e indipendenza personale, sociale ed economica (Legge Regionale n. 33 del 2 agosto 2018).
Il Comune di Sassari (come capofila dell’Ambito plus che comprende anche Sorso, Porto Torres e Stintino) interviene in supporto anche sul versante abitativo con possibilità di estendere la sfera di intervento in favore delle donne vittime pur in caso non provengano dalla casa di accoglienza del Comune ma ospiti di altre strutture di accoglienza.
La condizione di donna vittima di violenza, certificata dai servizi sociali del comune di residenza, consente di presentare le domande di accesso al Reddito di libertà al Comune di Sassari, in quanto Comune capofila del PLUS. Al momento il Comune di Sassari ha accolto sei domande.
In questo caso i progetti personalizzati hanno previsto l’attivazione di una serie di interventi di sostegno unitamente all’erogazione del sussidio economico, come l’accesso ai dispositivi delle politiche attive del lavoro in materia di occupazione, favorire la mobilità geografica per far fronte alla violenza ed al pericolo, o garantire la continuità scolastica per i figli minori e altre forme di intervento necessarie.
Al 2023 risultano attivate 19 pratiche per usufruire del reddito di libertà e vi sono al momento 5 casi in attesa di istruttoria, per un totale disponibile di risorse a disposizione di euro 60.000.
In tutti i casi la progettazione individualizzata è risultato di un lavoro sinergico tra i Servizi Sociali del Comune di residenza, i centri antiviolenza e altri soggetti pubblici e privati coinvolti.
Sassari, 25 novembre 2023
Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sassari
Avv. Gianfranco Meazza
da “La Nuova” del 26.11.2023.
https://uno4.it/sassari-25-novembre-consiglio-comunale-solenne/