IL RUOLO DELL’UNIONE EUROPEA

Merita tornare sulle questioni centrali della pianificazione e sviluppo dell’economia da cui scaturiscono gran parte dei problemi italiani e del territorio della Sardegna ove viviamo.

Emerge una accentuata passività della politica europea rispetto alle strategie statuite dagli Stati Uniti, la quale limita in modo significativo la capacità di agire dell’Unione Europea.

Le stesse tensioni tra Stati Uniti e Cina si ripercuotono sull’Unione Europea.

Da tempo gli Stati Uniti hanno implementato una serie di politiche con l’intento dichiarato di “contenere” l’ascesa della Cina. Queste politiche includono avvio di accordi commerciali come il Trans-Pacific Partnership (TPP) (https://www.cfr.org/backgrounder/what-trans-pacific-partnership-tpp), o divieti di esportazione di prodotti tecnologici avanzati e maggiori barriere commerciali. Da ultimo l’incremento dei dazi.

L’obiettivo delle politiche degli USA è di limitare l’influenza economica e tecnologica della Cina e rafforzare la posizione americana come leader globale.

Tra le misure adottate vi sono il potenziamento della militarizzazione del Mar Cinese Meridionale, nuovi schieramenti militari e l’opposizione a iniziative cinesi come la Belt and Road Initiative (https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/la-belt-and-road-initiative-e-ormai-lombra-di-se-stessa-148481).

Da quanto sopra, emerge la miopia della politica europea laddove non si rende conto che  dette strategie americane non riescono  a contenere la Cina.  Anzi, incrementano le tensioni globali, riducono il benessere economico e l’efficienza globale, e dividono ulteriormente l’economia mondiale.

Una politica, quella europea che sorvola superficialmente sulle questioni centrali, in particolare il fatto che la Cina continui a progredire in numerose tecnologie chiave, tra cui il fotovoltaico, l’energia eolica, il 5G e la sua evoluzione del 6G, i veicoli elettrici, assicurandosi una posizione di leadership per i prossimi 25 anni.

A fronte di tutto questo, l’atteggiamento americano e, per l’effetto, quello europeo che si accoda supinamente, è diretto a creare barriere protezionistiche.

Tuttavia il protezionismo determinerà la Cina a concentrare i propri mercati in Asia, Russia, Medio Oriente, Nord Africa e America Latina. La Belt and Road Initiative assumerà un ruolo sempre più cruciale man mano che il mondo investirà nei nuovi sistemi energetici e digitali.

Da qui ne scaturisce il fallimento della visione americana del predominio, come visione di essere l’ unica potenza al mondo. Ma non è più così. E’ sempre più chiaro il consolidamento di un mondo multipolare.

Stati Uniti, Cina, India, Asia occidentale, Unione Africana e Sud America avranno tutti un ruolo significativo a livello regionale. In particolare, la Cina continuerà ad aumentare il suo reddito pro capite, anche se la sua popolazione globale diminuirà. In questo scenario anche l’Unione Europea può assumere un ruolo importante. Bisogna però prendere consapevolezza che le tensioni con gli Stati Uniti sono in aumento principalmente a causa dell’ansia americana di perdere il proprio predominio mondiale.

E’ essenziale pertanto che l’Unione Europea esca dalla condizione supina in cui  è precipitata e l’Italia su detto versante dovrebbe farsi parte attiva insieme agli altri Stati membri come Francia e Germania ( unitamente agli altri) dando dimostrazione di possedere personalità istituzionale e strategie proprie aprendo seppur gradualmente ad una visione del mondo multipolare.

Sassari, luglio 2024

Presidente Identità e Costituzione ets

Gianfranco Meazza